Diciamocelo: nel 2022 non è più credibile l’idea che per ottenere il massimo dobbiamo spremerci il più possibile per otto ore (o più) consecutive.
Numerosi studi confermano che un dipendente impegnato per 8 ore consecutive vedrà la curva delle sue performance calare drasticamente col progredire della giornata. D’altronde molte aziende stanno sperimentando pratiche come la giornata corta o la settimana corta, e i risultati sono stati enormemente positivi.
Il principio d’altronde è semplice: l’essere umano non è fisiologicamente in grado di mantenere a lungo performance di alto livello senza fare pause.
Ma allora qual è il miglior rapporto tra periodi di pausa e di attività per ottenere il massimo da se stessi? La risposta, come potete immaginare, non è univoca, dipende da numerosi fattori tra cui, in primis, il tipo di attività in sé, il tipo di pausa e soprattutto la predisposizione specifica dell’individuo.
Vediamo però alcuni principi generali che vi faranno ricredere quando vedrete il vostro collaboratore riposare e che vi spingeranno a considerare quella pausa come parte fondamentale del suo lavoro.
Il ciclo breve
Ognuno di noi ha dei “cicli di lavoro”, ossia delle tempistiche in cui alternando consapevolmente attività e riposo è portato ad aumentare la propria capacità di mantenere l’attenzione e la qualità del proprio operato.
Generalmente questi moduli possono essere da 30, 60 e 90 minuti. Oltre i 90 minuti vari studi dimostrano un fisiologico e drastico calo delle performance. Considerate quindi come buona norma di fare una pausa di 5’ minuti ogni 30’ di lavoro, oppure di 10 ogni 60 o di 15 ogni 90.
Ovviamente per massimizzare la resa dovremo fare in modo che al di fuori delle pause la nostra attenzione sia totalmente dedicata al lavoro, evitando distrazioni e interruzioni.
Qualità della pausa
Ci sono pause e pause. Il principio da seguire è quello della differenziazione. Per intenderci: se il mio lavoro è spalare il cemento, la mia pausa ideale sarà un breve riposo ad occhi chiusi in cui posso rilassare il corpo e recuperare energie. Se la mia attività invece è quella di stare davanti al computer a guardare grafici, la mia pausa ideale potrebbe essere quella di muovere il corpo, fare una breve passeggiata e un po’ di stretching, oppure di far riposare gli occhi guardando fuori dalla finestra degli alberi in lontananza.
Quello che è da evitare è di trascorrere le pause compiendo azioni simili all’attività che sto svolgendo. Quindi se siete chini davanti al pc non fate pause restando chini davanti al cellulare! Semplice, no?
Il teorema degli opposti
Come vedete finora le tecniche proposte seguono un principio di alternanza degli opposti, in cui si alternano pause e attività differenziate tra di loro, e più i due momenti sono differenziati, meglio è.
Questo principio può essere applicato anche in grande, ad esempio nei cicli settimanali, mensili e annuali.
Se ci pensate le ferie seguono già questa logica: ad un lungo periodo di lavoro alterniamo un breve periodo di assenza totale (si spera) di lavoro. Niente di peggio infatti di una vacanza da cui si torna stanchi e da cui vorrebbe la classica “vacanza dalla vacanza” per riprendersi…
In pratica dovete trovare il vostro modo di alternare sapientemente i vostri “momenti differenziati”: se siete costantemente a contatto con le persone, prendetevi mezza giornata alla settimana, o un weekend al mese, di totale solitudine. Se invece siete degli animali da computer e le vostre interazioni avvengono solo tramite uno schermo, un po’ di compagnia e di risate è ciò che fa per voi.
Quindi ricordatevi: il segreto è bilanciare con l’opposto per tornare in equilibrio.
Ascoltate il vostro corpo
Detto ciò la regola più importante è sempre quella di ascoltarvi. Il vostro corpo, ricordatevelo, è molto più saggio di voi, sa sempre di cosa ha bisogno e ve lo dice con chiarezza: può capitare un momento in cui sentite di aver bisogno di una pausa più lunga, o di uno stacco totale, altri in cui invece sentite che potete dare di più e tirare ancora un po’.
Sperimentate!
Infine ricordatevi di sperimentare: trovate la tecnica che fa per voi, che vi permette di essere produttivi al massimo senza ammazzarvi. Imparate ad equilibrarvi in fretta e in modo efficace, sperimentando varie modalità finché non trovate quella che vi fa stare bene ed essere efficaci allo stesso tempo.
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