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I feedback sono un elemento fondamentale in uno spazio di lavoro efficiente, produttivo e soprattutto piacevole. Spesso si evita di condividere la propria opinione per evitare potenziali conflitti, eppure i feedback sono una risorsa che, se saputa gestire, può migliorare l’autoconsapevolezza del nostro interlocutore, portandolo ad una maggior capacità di giudizio e ad un implicito miglioramento del suo stato di benessere e delle sue prestazioni.

Perché sono così importanti? Semplicemente perché ogni essere umano ha una percezione di sé e del proprio operato assolutamente soggettiva. I feedback permettono, tra le altre cose, di ampliare tale percezione e di arricchire l’immagine che l’altro ha di sé, permettendogli di uscire dagli inevitabili schemi mentali.

Consideriamo anche che in realtà i feedback sono inevitabili, nel senso che anche se non dovessimo esprimere un nostro parere esplicito l’altra persona sarà spontaneamente portata ad immaginare il giudizio che abbiamo nei suoi confronti. Dare un feedback adeguato permette di evitare che tale interpretazione possa risultare erronea o negativa.

Consideriamo anche che dei feedback beneficia anche la persona che li esprime, permettendole di esprimere la propria opinione e di non “tenersi dentro” una valutazione. Inoltre il feedback può stimolare il dialogo e il confronto, e non è detto che un giudizio specifico rimanga identico dopo che è stato espresso.

Infine l’aspetto più importante: è fondamentale saper dare i feedback, in modo da renderli uno strumento costruttivo e da cui entrambi le parti possono trarre benefici.

Vediamo ora quali sono le caratteristiche che deve aver un feedback per risultare utile e costruttivo.

 

  1. Equilibrato

Può sembrare scontato ma è bene ricordare che i feedback possono essere sia positivi che negativi. Un buon punto di partenza è dosarli entrambi, evitando di dare solo feedback negativi o solo feedback positivi.

 

  1. Contestualizzato

Quando diamo un feedback è fondamentale che sia spiegato l’ambito a cui si riferisce, ed in particolar modo come la valutazione non sia legata alla persona, ma ad un’azione concreta, in modo che non sia possibile prenderla sul personale

 

  1. Specifico e misurabile

Più si è specifici più la persona sarà in grado di capire qual è stato l’errore (in caso di feedback negativo) e cosa può migliorare.

 

  1. Immeditato

Più il feedback viene dato con prontezza meglio è, senza aspettare e lasciar passare troppo tempo. Attenzione solo a non dare feedback sull’onda dell’emozione, come vedremo nel prossimo punto. Tuttavia ricordiamoci che è fondamentale scegliere sempre il momento giusto.

 

  1. Neutro

Un feedback carico di emozione paradossalmente perderà valore perché la persona assocerà il giudizio all’emozione stessa. Un feedback pacato, basato su una comunicazione aperta ed assertiva, e non eccessivamente emotiva farà centro più facilmente.

 

  1. Pubblico o privato

Questo aspetto va saputo dosare con criterio. È meglio dare un feedback in pubblico o in privato? Dipende. Di solito è buona norma dare feedback positivi in pubblico e quelli negativi in privato, per ovvie ragioni.

 

  1. Empatico

È fondamentale commisurare le nostre parole non solo in base alla persona che abbiamo di fronte, ma anche al suo stato d’animo di quel momento o alla specifica situazione in cui si trova. Potremmo quindi trovarci a non dare lo stesso feedback a persone diverse, anche se magari hanno agito allo stesso modo.

 

  1. Bilaterale

Un feedback non è una comunicazione a senso unico, ascoltare è altrettanto importante quanto parlare, anche solo per valutare le reazioni del nostro interlocutore.

 

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