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Quanto sia importante l’autostima sul posto di lavoro (come nella vita) è senz’altro un concetto scontato: per tutti noi è importante avere la percezione del proprio valore, per poter lavorare meglio, sentirsi più soddisfatti ed essere più produttivi. Ovviamente anche per i manager dovrebbe essere di primaria importanza considerare il senso di autostima dei propri dipendenti e sapere come sostenerla e alimentarla.

Vediamo quindi quali sono i principi base per poter valorizzare se stessi e gli altri in modo efficace.

Il primo concetto che dobbiamo conoscere è che l’autostima è un processo inconscio. Non è possibile “convincersi” del proprio valore, ma soltanto acquisire una percezione interiore di quello che siamo e di ciò che possiamo offrire al mondo. Per questo le tecniche che vedremo sono tutti processi di acquisizione graduale e psicologica di una nuova e migliore percezione di sé.

Infatti l’altro aspetto da considerare è che l’autostima (per fortuna) dipende esclusivamente da noi e da come ci vediamo. Sicuramente la realtà in cui siamo immersi ci influenza, ma possiamo fare la differenza non cambiando gli altri e i loro giudizi (come verrebbe spontaneo fare) bensì cambiando il nostro modo di percepire gli stimoli che riceviamo e la loro interpretazione.

Il primo passo quindi è quello di acquisire consapevolezza che non è il giudizio degli altri ad influenzarci, ma quanto ci identifichiamo o meno con quel giudizio. Se la nostra consapevolezza di noi sarà forte e sicura non sarà certo quello che diranno gli altri a farci cambiare idea.

Sviluppare una buona autostima è quindi un processo esclusivamente interiore, personale ed individuale. Quindi focalizzati solo su di te e raggiungi l’obiettivo!

Punti di forza

L’aspetto più importante per sviluppare una buona autostima è quello di conoscere e valorizzare i punti di forza. Un buon esercizio può essere quello di scriverli, aggiornando la lista di tanto in tanto e rileggendola frequentemente. Nota anche come la lista cambia in base al tuo umore, fai caso se a volte ci sono giornate in cui ti sembra di non saper fare nulla e altre in cui ti senti il migliore nel tuo campo: nota come tu sei sempre lo stesso ma la percezione che hai di te può cambiare!

Un’ulteriore importante risorsa in questo caso sono le altre persone: prova a chiedere a persone che stimi quali pensano che siano i tuoi punti di forza. Ti sorprenderai delle loro risposte!

Punti deboli

Non esiste essere umano senza punti deboli. Non è cercando di nasconderli o ignorandoli che te la potrai cavare, anzi, conoscere le proprie “debolezze” è necessario, così come per gli alpinisti esperti è vitale riconoscere i punti pericolosi di un percorso per non cadere in fallo.

E cosa fare dei punti deboli, una volta individuati? I casi sono due: lavorarci o accettarli. Personalmente suggerisco di cominciare dall’accettazione, anche perché questo renderà molto più facile nel caso lavorarci su. Ricordati: qualunque grande uomo o donna della storia era pieno di punti deboli, ma ha saputo valorizzarli o fare in modo che non inficiassero i suoi punti di forza.

Il punto quindi non è quello di non avere difetti, ma di sapere come gestirli.

Miglioramento costante

Chi ha bassa autostima è portato a muoversi sempre su terreni sicuri, ma così facendo non si mette mai alla prova e non riesce mai a superare i propri limiti, confermando in modo implicito le ragioni per cui non si considera all’altezza. Affrontare l’ignoto, essere curiosi, continuare ad imparare, a chiedere, a sciogliere i propri dubbi e le proprie lacune è indirettamente uno dei modi migliori per accrescere la propria autostima!

Prendi coscienza delle parole che usi

Il modo in cui parliamo riflette sempre il modo in cui pensiamo. I lamentosi di professione vivono in un mondo orribile. Chi invece è grato per la realtà che lo circonda ha una percezione completamente diversa di sé e del mondo. Ciò è vero in modo oggettivo: il nostro linguaggio rinforza e modifica determinate connessioni neuronali: ogni volta che giudichiamo alimentiamo quel determinato pattern cerebrale, nel bene e nel male. Quindi tanto vale rinforzare la parte positiva della nostra mente, no?

Infine ricordiamoci che le parole più importanti sono quelle che rivolgiamo a noi stessi. Come vi apostrofate nella vostra mente? Spesso il modo in cui ci rivolgiamo a noi stessi è talmente duro che non ci sogneremmo mai di rivolgerci ad altri nello stesso modo. Allora perché con noi sì? Non c’è nulla di strano, è normale essere molto giudicanti con se stessi, ciononostante non è certo una cosa positiva e prima smettiamo di farla meglio è!

Fai caso a come ti parli. Prova a scrivere su un foglio i giudizi che rivolgi a te stesso. Nota come i giudizi negativi siano ostacoli per la tua autostima. La buona notizia è che se siamo noi a creare l’ostacolo allora possiamo essere sempre noi a toglierlo.

Non arrenderti

L’ultimo consiglio è quello di non gettare mai la spugna. Nella nostra cultura chi fallisce una volta è “finito”, quando invece i fallimenti sono le basi necessarie per il successo. Concediti il lusso di collezionare insuccessi, consapevoli che è necessario per arrivare al tuo scopo. E non c’è migliore medicina per l’autostima che realizzare i tuoi obiettivi, fregandotene dei fallimenti, anzi ringraziandoli per averti insegnato qualcosa e averti così permesso di arrivare dove sei.

 

 

 

 

 

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