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Qualunque contesto aziendale è formato nella sua essenza fondamentale dalle relazioni che in esso si sviluppano e lo definiscono. E ogni relazione umana si basa sulla presenza (o la mancanza) di fiducia.

Per questo è così importante saper valutare, sostenere, migliorare e sviluppare la fiducia negli ambiti di lavoro. Questo determinerà un ambiente di lavoro positivo e performante.

Secondo una ricerca del 2016 effettuata da Paul Zak, direttore e fondatore del Center for Neuroeconomics Studies, le persone provenienti da una cultura aziendale a elevata fiducia hanno dimostrato:

  • 74% di stress in meno
  • 106% di energia in più
  • 50% di produttività in più

 Questi risultati derivano dal fatto che i rapporti di fiducia interessano ogni livello della struttura aziendale, sia orizzontalmente tra colleghi che nei confronti dell’azienda stessa. Il trust management riporta infatti le relazioni su un piano umano e personale anziché tecnico-amministrativo, facendo sentire le persone più incluse, partecipi e sicure, fortificando i legami e il commitment degli individui.

Ma come fare per sviluppare una soft skill come la fiducia, che per definizione si basa più sull’istinto che sulla logica? I nostri training di trust management lavorano principalmente su due aspetti, che vengono sviluppati in aula tramite esercitazioni pratiche più che teoriche, permettendo alle persone di sperimentare direttamente effetti e benefici di questa pratica.

Il primo principio che viene prima descritto e poi messo in atto è quello della reciprocità. Secondo Henry L. Stimson, politico americano del secolo scorso, “Il solo modo di rendere affidabile una persona è di avere fiducia in lei”. Di fatto chi dà fiducia riceve fiducia. Per questo è compito dei manager apprendere come riporre fiducia nei propri collaboratori attraverso azioni concrete e una comunicazione chiara ed efficace che trasmetta un senso di riconoscimento.

L’altro principio che applichiamo nei nostri training è quello del conto corrente emozionale, teorizzato da Stephen Covey, che si riferisce alla quantità di fiducia che si è creata, nel tempo, in una relazione. Come detto la fiducia non è qualcosa che si può imporre o assumere per partito preso, bensì è un processo graduale basato sulla dimostrazione costante di comportamenti e azioni concrete. Un esempio pratico è quello di dimostrare, nel tempo, puntualità e onestà. Tali comportamenti vengono definiti “comportamenti-deposito” e vanno ad incrementare il conto corrente emozionale. Al contrario comportamenti dannosi come la mancanza di rispetto delle scadenze sono definiti “comportamenti-prelievo” e vanno ad intaccare il serbatoio di fiducia che si instaura nel rapporto. Per fortuna col tempo e la costanza il serbatoio può sempre tornare a riempirsi.

 

 

 

 

 

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